venerdì 26 dicembre 2008

Buone Feste

Quale miglior modo per augurare a tutti voi un felice Natale e un anno nuovo pieno di gioia e soddisfazioni se non quello di dedicarvi degli estratti video con protagonista il Nostro Angelo. Si tratta della trasmissione tedesca "Weihnachten in Europa" andata in onda il 24 Dicembre sul canale satellitare "SWR".
Come sempre la Germania si rivela come un paese molto rispettabile per quanto riguarda la cultura musicale, specialmente per il suo gusto per la musica del Nostro Maestro.
Auguro ancora a tutti noi un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.



























Buona Visione a tutti!

sabato 11 ottobre 2008

Dedicato a voi

Oggi voglio dedicarvi un video che ho registrato.
In questo video canto uno dei brani più belli di Angelo Branduardi. Si tratta de "Il Cantico delle Creature", un brano tratto dall'album "L'Infinitamente Piccolo".
Auguro a tutti voi una buona visione.

venerdì 10 ottobre 2008

Un Evento Importante della mia vita

Il brano che ha sicuramente dato inizio alla mia vita con la musica del Maestro è "Il Cantico delle Creature".
E' successo un giorno di scuola, nel 2003. La mattina di quel giorno ad un mio amico, durante un'interrogazione, gli venne sottoposto come poesia da analizzare "Il Cantico di Frate Sole" di San Francesco D'Assisi.
Non so perché ma il pomeriggio di quel giorno cercai in internet un brano che avevo ascoltato di sfuggita una volta da un CD di mia mamma.
Si trattava, come potete immaginare, della versione musicata dal Maestro Angelo Branduardi. Ascoltati quel brano almeno dieci volte di seguito e ogni volta che lo riascoltavo venivo abbagliato da quella musica celestiale. Nei giorni seguenti presi il CD di mia mamma e lo ascoltai tutto, scoprendo anche altri brani di Angelo. Rimasi incantato da "Il Sultano di Babilonia e la Prostituta" e da "Nelle paludi di Venezia ...".
Da sempre la mia voglia di scoprire qualcosa di nuovo è stata caratterizzata da un'immersione totale in quella cosa. Fatto sta che nei giorni che seguirono andai ad ascoltare tutti i CD che avevo in casa: "Altro e Altrove" e "Studio Collection". Seguì un'insistente ricerca nella rete di tutti i brani del Maestro e ogni volta che ne scoprivo uno era sempre una grossa emozione.
Mi aiutarono a conoscere meglio la sua musica anche alcuni file midi e karaoke ed è in quel momento che iniziai a fare quello che avevo smesso di fare da molto tempo: cantare. Gli anni mi avevano arrugginito parecchio ma fatto sta che in breve tempo riacquistai molto della mia voce scomparsa. Vi sembrerà strano ma ascoltando la musica del Nostro imparai ad imparare a tenere il tempo.
La passione per la sua musica non finisce di certo qui perché mi aiutò anche a sviluppare una mia capacità parallela al canto. Prefiggo di non essere un musicista e di non aver studiato uno strumento più di quello che ho appreso durante le scuole medie. Sta di fatto che, non so come e perché, ma con il semplice ascolto della musica del Maestro oggi riesco a suonare la melodia senza conoscere lo spartito. Successivamente ho imparato a fare questo con quasi tutte le melodie che sento in giro.
Voglio aggiungere che non so di certo dire quale sia stato il primo brano che ho ascoltato di Angelo Branduardi perché penso di conoscere da sempre "Alla fiera dell'est". So anche di aver ascoltato prima di quel giorno che vi ho descritto "Il giocatore di Biliardo", che mi attrasse moltissimo.
Credo che ringrazierò per sempre il mio professore di italiano per aver chiesto al mio compagno di classe di analizzare il "Cantico di Frate Sole" perché è stato sicuramente quello il punto d'inizio.

giovedì 11 settembre 2008

Concerto a Parma

Questa volta la mia passione per la musica del Maestro mi ha portato a Parma.
Il viaggio inizia presto poiché il concerto si sarebbe tenuto prima del solito, alle ore 19.
Parto da casa alle ore 14 circa per arrivare in tempo a prendere il treno alla stazione di Vicenza. Il treno mi porta, dopo qualche piccolo prevedibile disagio, alla stazione di Mantova. Qui incontro un mio caro amico e insieme partiamo per la destinazione finale: la città di Parma.
Dopo un'oretta circa di viaggio, passata ad osservare il bel panorama di campagna che si presenta durante il percorso, arriviamo a destinazione. Una volta trovato il luogo dove si sarebbe tenuto il concerto, l'auditorium Niccolò Paganini, troviamo ad aspettarci, presso l'entrata secondaria riservata agli artisti, una delegazione della "Locanda del Malandrino".
Subito veniamo accolti calorosamente, dimostrando la cordialità tipica di questo gruppo così unito, non solo dalla passione della musica del Maestro, ma da quella della bella musica in generale.
Passa qualche minuto ed esce dalla porta presso cui eravamo appostati niente meno che il Maestro in persona. Subito ci nota e ci saluta sorridendo. La devozione che ha per noi è quasi pari a quella che abbiamo noi per lui. Come lui stesso disse in occasione di un'intervista che gli fu sottoposta proprio dalla "Locanda del Malandrino", la sua ammirazione è dovuta soprattutto per il legame di amicizia che si è instaurato fra persone molto lontane geograficamente, legame instaurato per la passione comune della sua musica. Non ci considera dei fan, poiché il fan spesso porta ad atti estremi, ma ci considera spesso degli amici.
Dopo qualche minuto il Maestro rientra e questo ci ricorda che il tempo è ormai maturo per entrare anche noi. Ci rechiamo all'entrata principale dove troviamo una grande folla che attende di entrare.
Qualche minuto dopo si aprono le porte e tutti ci dirigiamo verso le prime file, dove ci erano stati riservati dei posti dal manager di Angelo. L'amicizia che molti della Locanda hanno stretto negli anni con il Maestro porta anche questi piccoli ma pur sempre importanti privilegi.
In attesa dell'inizio del concerto guardo incuriosito il luogo. Il palco, distante pochi metri, ha sullo sfondo un'imponente vetrata che fa trasparire un meraviglioso scorcio del parco esterno. La luce del sole riesce ancora a penetrare all'interno della stanza, dimostrando che la bella stagione e le lunghe giornate di sole non hanno ancora lasciato spazio al grigiore dell'autunno.
La stanza è gremita di gente che occupata tutti i posti disponibili. La passione per la bella musica attira ancora molte persone dimostrando che la sensibilità arde ancora nel cuore di molti.
Non passa molto tempo e subito notiamo entrare in fila i componenti del gruppo, tutti vestiti di nero. Subito dopo entra il Maestro che cambia percorso, entrando dalla parte sinistra del palco. Giustificherà il fatto, non appena prenderà parola, dicendo che entra sempre da quella parte perché l'altra porta sfortuna. Tutti sorridono a questa sua affermazione.
Le luci si affievoliscono e il silenzio si diffonde immediatamente. Angelo recita la frase di rito che apre tutti i suoi concerti: "Io sono il Trovatore e sempre vado per molti paesi e città. Ora che sono arrivato fin qui: lasciate che prima di partire IO CANTI". Il suono del GONG segue ed rimbomba sulle pareti della stanza, mettendo alla prova la grande acustica del posto.
Seguono le parole del "Cantico delle Creature" seguite poi dalla musica del Cantico musicato da Angelo stesso.
Una volta finita l'esecuzione, accolta con un grande applauso, Angelo presenta il suo concerto.
Il secondo brano che segue è "Il Sultano di Babilonia e la Prostituta" . Altri brani tratti da '"L'Infinitamente Piccolo" vengono eseguiti in modo ammirevole rivelando anche piccoli dettagli inediti che li rendono sempre molto speciali. I brani presentati, tutti intervallati da commenti tratti dalle "Fonti Francescane" e anche da aneddoti e battute del Maestro, sono "Il Lupo di Gubbio", "Audite Poverelle", "Il Trattato dei Miracoli", "Nelle Paludi di Venezia...", "La predica della Perfetta Letizia" e "La morte di Francesco". La mia attenzione ogni tanto si sofferma anche sullo sfondo trasparente dietro al palco, dove una grande vetrata proietta gli spettatori sul parco. Gli alberi mossi dal vento creano geometrie che rendono il concerto ancora più suggestivo, unico e memorabile. La prima parte del concerto termina con una versione del "Cantico delle Creature" che coinvolge tutto il pubblico.
Dopo un lungo e meritato applauso Angelo racconta una delle sue storie più conosciute a noi appassionati della sua musica: la leggenda del violino strumento del diavolo. Dopo un discorso che va dall'origine della musica alla sessualità degli strumenti, inizia a suonare il suo violino. L'oscurità che pian piano avanza crea un gioco di luci e ombre davvero particolare, tanto che sulle pareti della stanza viene proiettata l'ombra del Maestro.
Arrivato il punto inconfondibile dell'inizio della sua canzone più famosa si avvicina al microfono facendo una delle sue battute più apprezzate: "Nulla vi sarà risparmiato!". Tutti ridono e dopo un po' qualcuno inizia a seguire il Maestro che intona le parole de "Alla fiera dell'est". Io e molti del gruppo ci facciamo sentire facendo echeggiare le nostre voci sopra il quasi totale silenzio del resto del pubblico. Dopo qualche strofa si aggiunge qualche altro spettatore. Ancora con violino viene poi eseguita "Cogli la prima mela".
Seguono subito "Ballo in fa diesis minore" e "Vanità di Vanità" accompagnate dal resto del gruppo che prima aveva lasciato il palco per l'assolo di violino. "La pulce d'acqua" viene poi accompagnata in modo molto caloroso del pubblico esaltando anche Angelo stesso.
Un lungo applauso accoglie infine il gruppo al completo che ci regala qualche inchino. Lasciano poi il palco per un discorso fatto dall'organizzatrice dell'evento e dal sindaco di Parma.
Una volta finito il discorso Angelo abbraccia la chitarra e ci regala due brani meravigliosi che commuovono il pubblico ormai meravigliato della sua magia: "La donna della sera" e "Confessioni di un Malandrino". Angelo ci lascia con un saltello seguito da un lungo applauso che da l'idea di non voler smettere. Infatti dopo un po' riappare il Maestro che ci delizia con uno dei suoi brani più dolci e melodiosi: "La luna".
Segue un altro applauso e, acclamato da tutti, Angelo è costretto a rientrare per accogliere i saluti meritati. "Questa è la gloria", avrebbe detto un grande compositore italiano, nato proprio in quel paese, famoso per la grande cultura musicale.
Ancora emozionati tutti noi del gruppo ci avviciniamo per farci immortalare in una foto ricordo.
Qualche minuto dopo, lasciato parte del gruppo, ci rechiamo all'uscita secondaria nella speranza di veder uscire Angelo.
Non trascorre molto tempo (trascorso a scambiarci qualche emozione e racconto malandrino) ed iniziano ad uscire i componenti della band. Mi faccio scattare una foto insieme all'ormai mitico batterista Davide Ragazzoni e tutti ci complimentiamo per la bellissima serata che ci hanno regalato.
Una volta che il terzetto ci lascia attendiamo l'arrivo del Maestro che ci si fa desiderare.
La chioma d'argento appare poco dopo. Tutti ci avviciniamo e lui molto cortesemente, nonostante la stanchezza, ci firma qualche autografo. Io mi faccio firmare uno dei CD più conosciuti che ho acquistato da poco: "La pulce d'acqua". Mi faccio scattare una foto nella speranza che diventi per me un altro prezioso ricordo da custodire per sempre. Visto che mi viene scattata con una macchinetta analogica questo attira l'attenzione del Maestro che, come la moglie, apprezza la bellezza unica delle foto digitali, come per i film e la musica, come mi verrà detto subito dopo.
Ci lascia con un caloroso e amichevole saluto e tutti noi lo ricambiamo con un profondo sorriso.
Ormai il cielo è diventato scuro e le stelle lo dipingono con un motivo che a me emoziona sempre.
Ci salutiamo tutti e ci lasciamo con un sorriso.
Posso dire di aver trovato, in questo giorno, la bellezza della vera e sincera amicizia.
7 Settembre 2008.


Il Trattato dei Miracoli


La pulce d'acqua


Confessioni di un Malandrino

lunedì 25 agosto 2008

Concerto a Padova

La stupenda serata inizia verso le 20, quando io e mia mamma arriviamo nella piazza dove si terrà il concerto. La giornata è splendida e la luce del sole crea strani e meravigliosi effetti di luce in un luogo dove, dirà Angelo più tardi, "anche le pietre parlano". Appena ci avviciniamo alle poltrone, allestite per contenere centinaia di persone, scopriamo con grande meraviglia che alcune sono libere nella prima fila. Subito prendiamo posto nelle due poltrone esterne a destra, una posizione che ritengo ottima per cogliere molti dettagli. Con grande emozione accumulata nell'attesa, cerco di calmarmi un po' scattando qualche foto del luogo e della folla che pian piano comincia ad affollare il sagrato della grande Basilica di Sant'Antonio.
Pochi minuti dopo il nostro arrivo si avvicina il batterista di Angelo, Davide Ragazzoni, e, non volendomi far scappare questa occasione d'oro, gli rivolgo un saluto con grande gentilezza che mi viene subito ricambiato con un profondo sorriso, rivelando la grande simpatia di questo immancabile componente del gruppo.
Ragazzoni ci fa subito notare la sua soddisfazione per lo splendido luogo e il fatto che, dopo tanti giorni di maltempo, finalmente suonerà sotto alla volta stellata.
I minuti scorrono veloci e la gente continua ad affluire senza sosta.
Sono rimasto sorpreso della gran varietà di persone che si stava pian piano accumulando, perfino sui muretti che circondano la piazza.
Il pubblico variava da veterani che probabilmente seguono Angelo dall'inizio della sua carriera, ai più giovani. Tra il pubblico anche alcuni sacerdoti, frati e suore, sicuramente attratti dalla levatura della musica del Maestro. Ciò non fa che confermare il fatto che la musica unisce tutti, indipendentemente dal modo di pensare e di presentarsi.
Dopo aver assistito agli ultimi preparativi del palco, al calare rapido del sole e all’apparire delle prime stelle il pubblico inizia ad applaudire e il frate che rappresenta le autorità ecclesiastiche si fa spazio sul palco.
Le sue sono state parole di grande gratitudine vista la folla presente in quella piazza che rappresenta la dimora delle spoglie del Santo di Padova. Ci fece notare che prima Sant'Antonio si deve celebrarne il padre, San Francesco D'Assisi.
Il frate si è congedato con l’auspicio che un giorno possa avere luogo uno spettacolo dedicato proprio al Santo Patrono della città. Per noi ciò potrebbe significare la speranza di potere ascoltare un album dedicato a ques'altro grande uomo della storia.
Uscito di scena il religioso entra in scena il nostro Angelo, vestito con una camicia scura, un gilet anch'esso scuro, gli immancabili pantaloni neri con la striscia bianca, le spadrillas e l'inconfondibile capigliatura.
Lo spettacolo si apre con la frase di rito "Io sono il Trovatore, e sempre vado per molti paesi e città. Ora che sono arrivato fin qui: lasciate che prima di partirne io canti. Questa è la storia di Giovanni, figlio di Pietro di Bernardone e di Madonna Pica e di come fu che egli divenne Francesco D'Assisi". Si ode un “gong”. Viene recitato il "Cantico delle Creature" e nel momento in cui si inizia a celebrare frate vento inizia la musica del Cantico arrangiato da Angelo.
Il concerto del Maestro prosegue con i seguenti brani, tutti molto emozionanti e coinvolgenti: "Il Sultano di Babilonia e la Prostituta", "Il lupo di Gubbio", "Audite Poverelle", "Il Trattato dei Miracoli", "Nelle paludi di Venezia ...", "La predica della Perfetta Letizia".
Alla fine di ogni brano vengono letti scritti francescani e aneddoti relativi alla passione di Angelo per le filastrocche, in particolare prima di cantare "Il Trattato dei Miracoli".
Lo spettacolo finisce con "La Morte di Francesco", seguita dalla versione de "Il Cantico delle Creature" con il coinvolgimento del pubblico.
Dopo i ringraziamenti e l'inchino, Angelo e il suo gruppo ci lasciano. Molte persone, specialmente quelle in prima fila, cominciano a defluire vuotando la piazza, ma io resto fermo al mio posto sapendo che il concerto non sarebbe finito lì. Infatti dopo pochi secondi si vede riapparire Angelo con il suo violino. Ci racconta la storia, che noi appassionati conosciamo molto bene, della musica, del violino strumento del diavolo e della sessualità degli strumenti. Subito dopo inizia a suonare l'assolo di violino che sarebbe poi sfociato ne "Alla fiera dell'Est", con una battuta pochi secondi prima di iniziare "Nulla vi sarà risparmiato", seguita da una risata generale. Tutti cantano seguendo le note del violino fino al fuoco, poi avviene la sorpresa. Angelo si blocca su "e venne", ripetendolo 3 volte. Sentendo qualcuno cantare " l'acqua che spense il fuoco ..." riprende a cantare per poi finire con la strofa finale "E infine il signore". Tutto sembrava concluso e invece, mentre cantava e suonava il violino dice cantando "sono stanco e non ce la faccio più".
Il pubblico scoppia a ridere.
Segue "Cogli la prima mela", accompagnata dal pubblico, "Vanità di Vanità", "Ballo in fa diesis minore" e infine una scatenata e saltellata "La pulce d'acqua".
Fin dall’inizio avevo notato che Angelo quella sera era in grande forma e ci avrebbe regalato perfino qualche saltello.
Il maestro esce nuovamente e rientra poco dopo, con la chitarra in mano, per eseguire la splendida, "Stella mattutina", brano inedito ed eseguito solo nei concerti, non essendo mai stato inciso da Angelo in nessun disco.
Questo brano segna la conclusione del concerto di Angelo, nel cui volto si legge la soddisfazione per avere avuto un grande apprezzamento anche in termini di presenze.
Subito dopo mi sono affrettato a raggiungere il retro palco per cercare di strappare ad Angelo una foto che da tanto desideravo
Dopo una buona mezz'ora riappare e si offre per firmare autografi e posare per qualche foto.
Io, con grande entusiasmo, gli chiedo di fare una foto e lui gentilmente acconsente. Mi avvicino e mi faccio scattare una foto alla quale rimarrò sempre legato e che conserverò con grande cura. Prima di allontanarmi mi avvicino e gli stringo la mano dicendogli "Saluti dalla Locanda del Malandrino" mi risponde con un "Oh" e un profondo sorriso mascherando così il suo viso stanco ma soddisfatto per la grande serata.
E' stato uno dei concerti che ricorderò con più entusiasmo perché mi ha dato forti emozioni e forse la più grande di tutte: quella di aver stretto con mano uno degli artisti più importanti della musica italiana e internazionale.
La sacralità del luogo unita alla musicalità di Angelo sono di certo la ricetta per una serata indimenticabile.
Padova, 21/06/08